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SEO on page

La SEO on page è quell’attività che ci consente di ottimizzare la nostra pagina web affinché i motori di ricerca siano in grado di:

  • leggere il codice senza intoppi
  • comprendere l’argomento di cui parliamo
  • inserirla nei propri indici

Quindi possiamo individuare due sotto-elementi importanti della ottimizzazione on page:

  1. Ottimizzazione del codice
  2. Ottimizzazione del contenuto

Ottimizzazione del codice HTML e suggerimenti per l’ ottimizzazione seo dei contenuti

Snippet di Google
  1. Title TAG
    Questo tag è visibile nella parte superiore della scheda del nostro browser. Non solo! Questo titolo è visibile in blu anche nello snippet dei risultati organici in SERP. Il tag title è uno degli elementi di ottimizzazione più importanti.
    Il title dev’essere unico per ogni pagina e descrivere in maniera concisa l’argomento.

    Suggerimento. Inserisci la keyword principale nel TAG Title, possibilmente all’inizio della frase.
  2. URL SEO friendly
    Spesso capita ancora di vedere URL di pagina molto lunghi composti da tantissimi caratteri, numeri, simboli.
    Anche in questo caso, la buona pratica vuole che le URL siano brevi e descrittive. In particolar modo, alcuni robot non riescono a scansionare URL cosiddette dinamiche.

    Google utilizza anche le URL per comprendere qual è il topic della pagina. Agevolando il lavoro dei robot sarà più facile la classificazione di questa pagina per la parola chiave di interesse.

    Suggerimento. Usa URL brevi, chiare e che contengano la parola chiave principale. In questo caso puoi anche omettere le cosiddette stop words e la punteggiatura.

    Preferisci URL costruite così:https://www.dominio.it/parola-chiave-principale
    Evita URL costruite così:https://www.dominio.it/categoria/15-01-2018/titolo-pagina?id=1234
  3. Meta TAG Description
    Scrivi una descrizione unica per ogni pagina. La descrizione non ha un’influenza diretta sul ranking, ma aiuta ad aumentare il CTR della pagina. Quindi invia indirettamente un segnale al motore di ricerca indicando che il nostro snippet funziona bene.

    Suggerimento. Verso la fine del 2017 Google aveva alzato il limite della meta description tra i 230 e i 270 caratteri, mentre prima era fissato a circa 160. Si era passati dalle 2-3 righe alle 4-6 righe. Dopo pochi mesi ci ha ripensato ed ora è tornato tutto come prima e cioè a una description compresa tra i 155 e 160 caratteri.
  4. TAG H1
    I TAG Heading sono elementi del codice che definiscono le intestazioni dei paragrafi di testo. Sono identificati da un numero che va da 1 a 6, in base al “peso” che vogliamo attribuire ad una specifica intestazione.

    Il TAG H1 è quello che ha più peso. Percui è importante racchiudere il titolo “visibile” della nostra pagina all’interno di questo TAG. La buona pratica suggerisce di utilizzare un unico TAG H1 per ciascuna pagina.

    Questo risulta funzionale sia per gli utenti che per i motori di ricerca che grazie alla gerarchia, sia a livello di codice che visivamente, possono facilmente identificare le parti più o meno importanti di un contenuto.

    Suggerimento. Il TAG H1 non ha particolari limitazioni relativamente al numero di caratteri che possiamo utilizzare, ma è senza dubbio meglio, descrivere in maniera concisa, seppur più estesa, l’argomento principale della pagina. Anche in questo caso dobbiamo utilizzare la nostra keyword principale, ma possiamo utlizzare o aiutarci anche dei sinonimi, per rendere il testo meglio leggibile per gli utenti.
  5. TAG H2 e TAG H3
    Questi TAG non hanno una precisa valenza nell’ottimizzazione per i motori di ricerca, ma certamente aggiungere una parola chiave correlata alla principale all’interno del TAG H2 e del TAG H3 aiuta innanzitutto gli utenti nella lettura della pagina.

    Suggerimento. Qui possiamo utilizzare le parole chiave diverse da quella principale che approfondiscono meglio l’argomento.
  6. TAG Alt
    Descrivere le immagini attraverso l’utilizzo del TAG Alt può aiutare a catturare traffico proveniente dal motore di ricerca per immagini come Google Immagini.

    Suggerimento. Utilizza il campo Alt text per inserire una keyword all’interno della descrizione dell’immagine. Puoi utilizzare anche la chiave di ricerca principale, ma limitati ad una volta sola. Elementi dell’Ottimizzazione SEO on page
  7. Link interni
    Linkare pagine interne al tuo stesso sito è una pratica che può risultare molto utile per veicolare il traffico verso altri contenuti importanti. Utilizziamo i link interni per collegare approfondimenti all’argomento di cui si sta parlando.

    I link interni sono molto importanti ed è buona pratica pianificarne una buona distribuzione durante la fase di pianificazione della strategia.

    Inoltre i link interni possono trasferire link juice dalle pagine più profonde del tuo sito web verso quelle che risultano essere più importanti per il posizionamento organico.

    Suggerimento. Usa i link interni in maniera accurata utilizzando parti del testo correlate con il contenuto linkato.
  8. Link esterni
    Sappiamo tutti che il web è un sistema basato sui link. Il web non esisterebbe se non ci fossero i link. Stabilito ciò, all’interno dei nostri contenuti testuali potremmo linkare alcune risorse esterne di approfondimento.

    È preferibile che questi siti siano autorevoli e che la risorsa collegata apporti informazioni realmente utili all’argomento principale.

    Suggerimento. Includi sempre almeno un paio di link esterni nei tuoi contenuti. Puoi decidere di linkare a due o più risorse anche in base alla quantità di testo. I link esterni non devono necessariamente essere tutti nofollow. L’attributo nofollow impedisce che si trasferisca pagerank fuori dalla tua pagina, ma un link esterno dofollow non è necessariamente dannoso.
  9. Multimedia
    I contenuti dovranno contenere elementi multimediali: immagini, infografiche, slide, video (le persone adorano i video). L’inserimento di questi elementi non ha un impatto diretto sull’ottimizzazione del sito o sul posizionamento organico, ma influiscono sulle interazioni degli utenti su di essa.

    I motori di ricerca come Google registrano questi segnali e ne tengono conto. Inoltre gli utenti percepiranno i contenuti come di maggior valore.

    Suggerimento. Includi immagini, infografiche e se possibile un video all’interno delle pagine.
  10. PageSpeed Insights
    La velocità di caricamento è un fattore importante nella ottimizzazione seo. Google stesso ha confermato pubblicamente di tenerne conto. Alcuni sono della convinzione che non sia un fattore di ranking diretto, ma lo è sicuramente in maniera indiretta.
    Oggi chi aspetterebbe mai dieci secondi e oltre per l’apertura di una pagina?

    Suggerimento. Puoi verificare la velocità del tuo sito web utilizzando lo strumento gratuito che Google mette a disposizione per i webmaster (accessibile a tutti). Questo strumento è il PageSpeed Insights che oltre a fornire dati sulla velocità di caricamento restituisce tutta una serie di suggerimenti su come ottimizzare le risorse della pagina affinché diventi più veloce.
  11. Contenuti lunghi
    Una serie test effettuati hanno dimostrato che Google predilige i contenuti lunghi. È piuttosto facile immaginare il perché. Si suppone che un contenuto lungo sviluppi un determinato topic in maniera più approfondita e restituisca all’utente informazioni più esaustive.

    I primi 10 risultati in SERP solitamente presentano testi composti approssimativamente da 2000 parole.

  12. Parole chiave LSI
    LSI è l’acronimo di Latent Semantic Indexing. LSI è una tecnica di indicizzazione che mette in relazione due o più parole o concetti. Il motore di ricerca Google è in grado di risalire al significato delle parole analizzandone il contesto.

    Nel nostro caso specifico due documenti potranno essere semanticamente vicini oppure lontani tra loro. Questo dipenderà dal numero di parole o di concetti comuni ai due documenti. Due documenti potranno non avere nessuna “parola chiave in comune”, ma risultare lo stesso semanticamente vicini in quanto relativi ad uno stesso concetto.

    Suggerimento. Utilizza le keyword LSI per espandere il campo semantico del tuo contenuto e far capire a Google, senza ombra di dubbio ciò di cui stai parlando. Puoi trovare queste parole chiave in basso nella pagina dei risultati di ricerca.
  13. Aggiornamento
    Aggiornare i contenuti, quando necessario (ad esempio nel caso di articoli di blog su argomenti che presentano delle novità), può servire a fornire segnali al motore sul fatto che il sito è curato e costantemente aggiornato e che fornisce informazioni utili e “fresche”.

  14. Pulsanti Social
    Non dimentichiamo di inserire i pulsanti dei Social più comuni, o quantomeno quelli di maggior interesse per la nostra attività. Inseriamo i pulsanti di condivisione in una posizione del sito facilmente accessibile per invogliare i lettori a condividere.

  15. Tempo di permanenza
    Google fornisce tutti gli strumenti di cui abbiamo bisogno per analizzare il comportamento degli utenti sul nostro sito. Cerchiamo di capire quanto i nostri lettori rimangono sulle pagine del sito web. Se il tempo di permanenza è basso, lavoriamo meglio sui contenuti o sulla UX per invogliare gli utenti a restare.

    Un tempo di permanenza alto suggerisce al motore di ricerca che i nostri contenuti sono sufficientemente interessanti per gli utenti. Google ne dedurrà che la nostra pagina web probabilmente è meritevole delle migliori posizioni.

    Suggerimento. Scrivere contenuti corposi, accattivanti e ricchi di informazioni utili terrà gli utenti incollati davanti allo schermo. Quindi, scrivi bene e tanto!
  16. CTR – Click Through Rate
    Il CTR è il rapporto tra il numero di visualizzazioni di una determinata pagina e i click che questa riceve all’interno dei risultati di ricerca. Un CTR alto suggerisce in maniera piuttosto forte a Google che il nostro snippet funziona bene per quel determinato termine di ricerca.

    Suggerimento. Per ottimizzare il CTR dai uno sguardo agli annunci a pagamento di Adwords. Probabilmente i titoli e le descrizioni di quegli annunci sono frutto di molti test di ottimizzazione, perciò funzionano bene.
    Mi raccomando, non copiare! Prendi spunto 😉
  17. Profondità dei link
    In generale una buona ottimizzazione del sito web presuppone un lavoro di progettazione che andrebbe fatto a monte. Parte di questo lavoro riguarda da vicino la struttura (architettura) del tuo sito internet e l’organizzazione gerarchica dei contenuti.

    È buona norma limitare il più possibile il numero di link necessari per raggiungere una risorsa. Si dice che questi non debbano superare i 3 livelli.

    • Situazione migliore: https://nomesito.it/contenuto
    • Situazione da evitare: https://nomesito.it/livello-1/livello-2/livello-3/…/contenuto

  18. Dati Strutturati: Microdati
    I dati strutturati sono speciali tag di implementazione che forniscono informazioni supplementari circa il contenuto di una pagina web al motore di ricerca. Ad esempio possono indicare il nome di un personaggio o di un prodotto, il suo prezzo, eccetera.

    Nel lavoro di ottimizzazione di una pagina web l’inserimento dei microdati può aiutare il motore a comprenderne meglio il contenuto, ma non solo.

    L’utilizzo dei microdati restituisce sulle SERP i cosiddetti Rich Snippet. Ossia snippet contenenti informazioni aggiuntive, come ad esempio immagini, stelle di valutazione, prezzo del prodotto, eccetera.
    Questi elementi contribuiranno l’aumento del CTR.

    Insomma, i dati strutturati, possono favorire – indirettamente – il posizionamento organico.

Come hai potuto notare il lavoro sulle pagine per l’ottimizzazione dei siti internet coinvolge sia il codice che i contenuti. Prendi questa “Checklist di Ottimizzazione On Page” come un’indicazione dei vari elementi da controllare e per i quali potrebbe essere necessario ottimizzare un sito web.

Se vuoi avere una visione più ampia dell’attività di ottimizzazione SEO leggi l’articolo Guida alla ottimizzazione SEO per i motori di ricerca.

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